In uno dei precedenti articoli abbiamo parlato dell’introduzione, da parte dell’Unione Europea, del regime OSS, il sistema che dal 2021 semplifica le procedure fiscali per le aziende che vendono beni o servizi a privati in diversi Paesi dell’UE.
Prima dell’introduzione del regime OSS, tali imprese dovevano registrarsi per il pagamento dell’IVA in ciascun Paese in cui operavano, un processo complesso, poiché ogni Paese aveva le proprie regole e diverse procedure fiscali. Il regime OSS, invece, è molto vantaggioso per i titolari di e-commerce che effettuano vendite transfrontaliere nell’UE, poiché semplifica la fatturazione e la dichiarazione dell’IVA.
In questo articolo approfondiremo alcuni aspetti del regime OSS, e vedremo in particolare quali sono i suoi i vantaggi per aziende e privati.
Che cos’è il regime OSS e quando si applica
Come abbiamo anticipato, il regime OSS offre un sistema di assolvimento dell’IVA centralizzato e digitale, che consente alle imprese che vendono beni o servizi a consumatori finali all’interno dell’Unione Europea di effettuare un’unica dichiarazione IVA e un unico pagamento OSS all’Agenzia delle Entrate italiana, in una sola lingua.
Nello specifico, il regime OSS – che non è obbligatorio ma facoltativo – si applica a:
- vendite a distanza di beni importati da Paesi terzi (eccetto beni soggetti ad accise) effettuate da fornitori o tramite un’interfaccia elettronica;
- vendite a distanza intracomunitarie di beni effettuate da fornitori o tramite un’interfaccia elettronica;
- vendite nazionali di beni effettuate tramite un’interfaccia elettronica;
- prestazioni di servizi da parte di soggetti passivi non stabiliti nell’UE o da soggetti passivi stabiliti all’interno dell’UE (non nello Stato membro di consumo) a consumatori finali.
Il regime OSS, quindi, è disponibile solo per le transazioni B2C, ovvero quando le vendite sono effettuate direttamente ai consumatori finali che non possiedono una partita IVA.
Inoltre, bisogna tenere presente che per poter aderire al regime OSS il venditore deve superare la soglia di 10.000 euro di vendite transfrontaliere all’anno (IVA esclusa). Al di sotto di questa soglia la vendita di beni e la prestazione di servizi all’interno dell’UE possono rimanere soggetti all’IVA nello Stato membro in cui è stabilito il soggetto passivo.
Regime OSS: un esempio di applicazione
Ipotizziamo ad esempio che un consumatore italiano compri al prezzo di 30 euro un oggetto prodotto in Cina e commercializzato da un venditore cinese su Amazon.
Ai fini IVA, il venditore risulterà Amazon anche se la spedizione è gestita dal merchant cinese. La vendita del prodotto è infatti articolata in due fasi: la cessione B2B dal venditore cinese ad Amazon e quella B2C da Amazon al cliente finale.
La cessione B2B sarà esente dall’IVA, che sarà invece dovuta sul passaggio da Amazon al cliente finale, e Amazon dovrà versarla tramite il sistema OSS in Italia.
In sostanza, le aziende che gestiscono marketplace o e-commerce sono considerate, ai fini IVA, come “fornitori” dei beni venduti ai clienti privati nell’UE e di conseguenza devono versare l’imposta su queste vendite.
I vantaggi del regime OSS
Grazie all’utilizzo del regime OSS fornitore e marketplace garantiscono una transazione trasparente per il cliente, il quale paga un prezzo comprensivo di IVA quando acquista tramite e-commerce. Così, il cliente che compra un bene online al di fuori dell’UE non deve affrontare costi imprevisti al momento dell’importazione del bene nella UE. Sa che l’aliquota IVA applicata è la stessa dei beni acquistati nel suo Paese poiché l’IVA viene pagata dove avviene il consumo dei beni.
Al tempo stesso, sempre grazie al regime OSS le imprese dell’UE possono crescere in un ambiente semplificato e più equo, superando gli ostacoli alle vendite online transfrontaliere: il mercato unico digitale europeo punta infatti a far utilizzare la tecnologia allo scopo di creare un’economia più equa e competitiva.
Inoltre, i cittadini dell’UE vedranno aumentare le entrate pubbliche dei loro Paesi: tutti gli Stati membri dell’UE, infatti, traggono vantaggio dall’aumento dei pagamenti IVA e dalla riduzione delle frodi IVA.
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